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Non un’iniziativa spot, ma un percorso che si conferma per il secondo anno, nella logica di attenzione al territorio, alle sue esigenze e a chi, per rispondere ai bisogni, mette in campo valide soluzioni. È in questa cornice di sensibilità al “locale” che Adelmo Lelli, Responsabile Distretto Nord Est Rete Retail di Banca Popolare di Milano, spiega il sostegno che per il secondo anno il suo istituto ha scelto di dare agli Hospice Seràgnoli.
Dottor Lelli, quanto conta il “dna comune” di attenzione ai bisogni del territorio nel rapporto tra Hospice e Banca Popolare di Milano?La scelta di BPM di sostenere la Fondazione Hospice Seràgnoli nasce dal suo stesso spirito fondativo, che da oltre 150 anni ci vede attenti ai bisogni delle persone e dei territori in cui siamo presenti. BPM sostiene la Fondazione Hospice perché quotidianamente si fa carico delle necessità di assistenza delle persone malate e dei loro cari mettendo al centro la qualità della vita, rappresentando un punto di riferimento imprescindibile nel mondo socio-sanitario ed assistenziale emiliano-romagnolo. Scegliamo di strutturare relazioni durature laddove intravediamo realtà che operano con finalità di estremo interesse, come quelle di Fondazione Hospice.
I vostri collaboratori hanno avuto occasione di conoscere la realtà dell’hospice. Qual è stato il valore formativo di questa esperienza?Nulla è più esplicativo dei loro commenti: «un’esperienza intensa che ci ha permesso di conoscere persone che esprimono gioia nel dedicare tempo agli altri»; «un modo diverso di lavorare in squadra, uniti da un obiettivo»; «l’idea che tutto è possibile»; «l’occasione per portare un aiuto concreto». A questo si aggiunge ovviamente tutto ciò che non è in alcun modo quantificabile: emozioni, passione, entusiasmo e i sorrisi dati e ricevuti.
Lei ha voluto conoscere di persona la realtà dell’hospice. Ha visto elementi che potrebbero essere uno spunto di miglioramento per i vostri processi lavorativi?
Conoscere di persona la realtà dell’hospice è stata per me un’esperienza di vita unica. Sono tanti gli spunti di riflessione che “mi sono portato via”, che possono essere alla base di miglioramenti del nostro agire nell’ambito lavorativo: mettere al centro le persone, la capacità di riconoscere i bisogni, la qualità nell’accoglienza, la capacità di comunicare, l’attenzione al dettaglio come strumento operativo, la competenza, la costruzione di un processo e, infine, il mettersi continuamente in discussione per ricercare il “miglioramento”.