Il far vivere esperienze live ai propri donatori è uno strumento sempre più usato dalle organizzazioni non profit per sostenere le proprie attività. Ma la raccolta fondi attraverso gli eventi ha delle regole ben precise…
Bisognerebbe partire dalla domanda corretta. Parliamo di fundraising in ambito non profit, in particolare di uno strumento specifico di fundraising che è l’organizzazione di un evento. Grande, piccolo, aperto, esclusivo, concerto o degustazione guidata dal grande chef di turno, poco importa. Quel che conta è farsi la domanda giusta: quando si pronuncia la parola evento, infatti, la fantasia porta subito a chiedersi “come lo facciamo?”. E qui capita di sbagliare, perché ci si dovrebbe invece chiedere: “perché” lo si stia facendo. Se il perché ha un senso, tutto il resto diventa una conseguenza.
La scelta di puntare su eventi e momenti live è sempre più diffusa, tanto nel privato quanto nel non profit, con ottimi risultati. Il motivo sta in un accresciuto bisogno di relazione, una sorta di reazione all’«isolamento digitale» sempre più diuso, che genera un movimento opposto: un bisogno (e un piacere) di incontro, di stare con gli altri, di condividere una presenza.
In particolare per una realtà non profit, l’evento è lo strumento che permette di raggiungere quasi tutti i propri mondi di riferimento: le persone, le aziende, le Fondazioni (che hanno sempre un forte coinvolgimento a livello territoriale) e naturalmente i media, presso i quali gli altri strumenti di fundraising risvegliano in genere poco interesse, perché “manca la notizia”.
Il ritorno è proporzionale a questo ampio spettro di coinvolgimento. Perché un evento porta risultati in termini di raccolta fondi, di incontro con nuovi potenziali donatori, di visibilità per l’organizzazione. Soprattutto – e questo è l’elemento importante – con l’evento si lavora all’interno di un’agorà di relazioni che è stata creata ad hoc, che ci permette di dialogare direttamente con il donatore, in un ambiente dedicato.
Naturalmente oltre all’impegno organizzativo che può essere particolarmente gravoso, bisogna affrontare con attenzione i costi, in modo da garantire che, quando le luci della ribalta saranno spente, la raccolta generata sia sensibilmente più ampia rispetto alla spesa. Anche in questo caso, c’è una linea particolarmente virtuosa da seguire: non solo preventivare i costi e raccogliere risorse da sponsor o donatori per coprirli, ma anche dedicare a monte un grande impegno nell’eliminare le spese, per esempio coinvolgendo i fornitori in veste di donatori. Certo, in questo modo si gestiscono i rapporti con minore forza (il caro vecchio pago-pretendo), ma si instaura un tipo di rapporto più profondo e sdante, perché il fornitore si sente “al tuo fianco” nel percorso organizzativo. Un elemento che spesso ci regala quello sforzo in più che può davvero fare la differenza.
UNA SERATA IN BLUE
Il 24 novembre si è svolto Blue – la
Notte della Solidarietà, l’esclusivo evento
solidale organizzato dall’Associazione
Amici della Fondazione Hospice MT.
Chiantore Seràgnoli. Un appuntamento
che annualmente dal 2006 coinvolge i bolognesi.
L’edizione 2018 si svolgerà a Palazzo Re Enzo,
nel cuore della Bologna medievale.
Si inizierà con un elegante buffet dinner,
accompagnato dalle note musicali di Matthew Lee,
pianista e cantante innamorato del rock’n’roll.
Un vero talento e fenomeno degli 88 tasti.
Durante la serata, che sarà presentata da Alba Parietti,
saranno presenti ballerini professionisti che inviteranno
il pubblico presente alle danze.
Per informazioni:
Associazione Amicidella Fondazione Hospice
051 27 10 60
amici@fondazionehospiceseragnoli.org