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Più che i numeri e le cifre, il vero elemento di valore del 5xmille sta nel fatto che chiama le persone a concentrarsi su una scelta. La sensibilità alla solidarietà è cresciuta e i donatori italiani oggi sono, per la maggior parte dei casi, dei multi-donatori, ovvero sostengono nel corso dell’anno più di una realtà non profit. Il 5xmille invece, per come è pensato, implica la scelta, ogni anno, di una sola Organizzazione. Al di là del valore economico, quindi, quella scelta ha un significato importante e particolare. È uno sguardo di qualità più che quantità quello che si propone nel riflettere sul senso di uno strumento di solidarietà contributiva entrato ormai a pieno titolo nelle abitudini degli italiani.
Alla luce di questa lettura, le 7.795 firme che nell’anno fiscale 2020 hanno scelto la Fondazione Hospice, pur in una situazione particolare come quella dettata dall’emergenza Covid (che spiega, probabilmente, la flessione registrata dal trend generale) assumono un nuovo significato.
Il 5xmille è uno strumento maturo, che si rafforza – se pur per piccoli passi – anche in termini di attenzione da parte del legislatore e dei decisori politici, come dimostrano due segnali: l’innalzamento del tetto di risorse messo a disposizione (520 milioni nel 2020, fino ai 525 milioni di euro del 2021) e la velocizzazione delle erogazioni alle non profit rispetto all’anno di dichiarazione.
L’elenco delle realtà ammesse comprende oggi quasi 70mila organizzazioni, tra enti del volontariato (quasi 50mila), le associazioni sportive dilettantistiche, gli enti impegnati nella ricerca scientifica, quelli che operano nel settore della sanità, gli enti dei beni culturali e paesaggistici e gli enti gestori delle aree protette.