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Stoviglie, bottiglie, resti di una tavola che sembrano cristallizzati dal tempo, eppure, appaiono carichi di una straordinaria vitalità e immediatezza. La forza suggestiva della fragilità interpretata per do ut do dall’artista catalano Joan Crous con la grande scultura Fràgil, composta da sei opere uniche, tutte diverse fra loro e realizzate in fusione di vetro con interventi manuali, è stata svelata lo scorso 3-5 febbraio ad Arte Fiera di Bologna.
L’opera è stata presentata in un suggestivo allestimento ideato e progettato da Michele de Lucchi con Alberto Nason, che restituisce alle creazioni di Crous un senso nuovo. Le sei opere originarie sono state infatti unite in un’unica e grande installazione, un lungo tavolo di vetro che rimanda alla fotografia di Giovanni Gastel La cena di Atene (2019) la quale vede ritratti alcuni protagonisti delle passate edizioni di do ut do.
Ad accompagnare l’imponente opera di Crous, due panche in pietra leccese ideate da Michele De Lucchi. Dopo l’anteprima bolognese, l’opera è entrata nella grande collezione do ut do ed è stata quasi interamente assegnata a collezionisti a fronte di una donazione a beneficio della Fondazione Hospice MT. Chiantore Seràgnoli.
Do ut do è una biennale di iniziative culturali che unisce arte ed etica, creata a Bologna nel 2011 all’interno delle attività di raccolta fondi dell’Associazione Amici della Fondazione Hospice Seràgnoli.
Ogni due anni do ut do propone mostre ed eventi dedicati ad arte, architettura, design e alle eccellenze della nostra cultura, coinvolgendo artisti, istituzioni, gallerie, imprese e collezionisti per riflettere su un tema legato alla contemporaneità.
Il mobile “NINO”, disegnato da Michele De Lucchi con Alberto Nason entra ad aprile negli spazi della Triennale di Milano portando nel tempio italiano del design la forza creativa di do ut do.
Il mobile “NINO”, realizzato per contenere le fotografie di Nino Migliori esposte nella mostra “Via Elio Bernardi, 6”, allestita lo scorso anno, è infatti parte del percorso artistico e solidale che sostiene la Fondazione Hospice Seràgnoli.